venerdì 20 luglio 2012

sobrietà e sciatteria

(mutuo una frase che ho letto un giorno su Twitter)
sobrietà è correre senza sudare
vero o no? Smettere di correre, invece, sarebbe sciatteria. Ecco dove sta la differenza!

Intendiamoci: non siamo San Francesco del XXI secolo; a parole ci professiamo terzomondisti, ci dimostriamo benaltristi e sapremmo sempre cosa fare se fossimo il Papa o un parlamentare, che con il loro stipendio sfamerebbero l'Africa.

Poi,
vincessimo una lotteria, scapperemmo col bottino e tanti saluti alla compagnia, che si farebbe sentire al massimo con quel sibilo nell'orecchio che, vuole un antico adagio, attanaglia i bersagli dell'invidia delle masse.

In realtà, io credo, il giusto sta nel mezzo, come vuole l'antica regola d'oro. Sarà bene rassegnarsi a diventare meno ricchi di quanto siamo oggi, perché tale sarà l'esito di questa crisi (e ringraziamo se riusciamo ad evitare la guerra, da sempre miglior medicina per un'economia in affanno), ma non per questo dobbiamo spogliarci di tutto quello che abbiamo, rinunciare ai fuochi d'artificio perché non abbiamo soldi in cassa e sacrificare così anche l'ultimo momento di distrazione e di sogno ce ci è rimasto da vivere.

Tagliamo, piuttosto, tutte le cose che non ci possiamo permettere. Rinunciamo al "macchinone", se portiamo a casa a stento un migliaio di euro al mese; rimandiamo l'acquisto di iPhone a quando 30 euro al mese saranno spicci e non la rinuncia ad una pizza in compagnia.

Non: niente macchina e niente telefono, che sarebbe sciatteria.

Sobrietà, per imparare che la felicità non può e non deve essere legata al possesso delle cose.

Grazie!

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